La nostra provincia

Urbino provincia vacanza

 

Da Fano ad Urbino … per la valle del Metauro:

Lasciandoci alle spalle il mare di Fano e percorrendo alcuni tratti dell’ antica Flaminia in direzione Roma, incominceremo a intravedere piccoli borghi adagiati sulle colline dell’ entroterra fanese.

Un itinerario di 140 km ci permetterà di visitare come prima tappa Cartoceto.

cartoceto borgo dell'olio

Nel paese e nei suoi dintorni operano quattro frantoi che producono olio d’oliva, di eccellente qualità che ha ottenuto anche il riconoscimento della D.O.P. (Denominazione d’Origine Protetta).


Montemaggiore al MetauroSant’ IppolitoFratterosaPiagge e Orciano di Pesaro, vecchi borghi detti dei ” Vasai ” .

Il borgo medioevale di Mondavio, unico nel suo genere, chiuso nelle cinte murarie e difeso da una poderosa Rocca, conserva palazzi e chiese miracolosamente preservati nel tempo.

Pergola , città duecentesca che ospita all’ interno del suo museo, un gruppo equestre di bronzi dorati di epoca giulio-claudia rinvenuti nel 1946.

L’ eremo di Fonte Avellana con la sua chiesa di epoca romanico-gotica, la bibblioteca antica che ospita circa 7000 volumi, il refettorio e le celle dei frati.

Il busto di Dante ed una lapide indicano quella in cui soggiornò il poeta.

Cagli, che conserva un tratto del Ponte Mallio lungo l’ antica Via Flaminia del 220 a.C. e il famoso “Torrione di Cagli” ciò che resta della possente rocca commissionata dalla Famiglia Montefeltro.
Seguendo il percorso si giunge ad Acqualagna, famosa per la Sagra del Tartufo Bianco, per poi percorrere la Gola del Furlo, dove la suggestione del paesaggio si unisce a una prodigiosa richezza naturalistica.
Fossombrone, importante centro economico e commerciale della media Valle del Metauro sin da epoca romana.

Resti di impianti termali e varie strade sono stati scoperti lungo la via Flaminia e che a partire dal 133 a.C vi fu applicata la ” lex agraria ” , la legge agraria di Caio Sempronio Gracco, per la redistribuzione delle terre del suolo italico, usurpate dai ricchi ai più poveri e offerte ai forestieri per la lavorazione.

Le influenze della Famiglia Malatesta e dei Montefeltro sono visibili in diverse chiese e palazzi del centro storico.

E per concludere il nostro itinerario, fa da padrona, la visita della città di Urbino.

Non si conoscono le origni più antiche della città, ma testimonianze storiche confermano con certezza che fu fondata nel 41 a.C. dai Romani.

Con Carlo Magno e i Franchi, Urbino fu donata al Papato che ne esercitò il potere.

Successivamente diventò oggetto delle lotte feudali e la città subì un lento declino.

Divenne più tardi libero comune e concessa ai Montefeltro nel 1155.

La dinastia proseguì sino a quando apparve all’ orizzonte di Urbino il personaggio più famoso della storia della città,

Federico II da Montefeltro, con il quale si raggiunse l’apice in grandezza e splendore e divenne una delle corti più importanti del Rinascimento.

In pochi anni il livello economico dello Stato crebbe a tal punto che il Duca poté permettersi l’ edificazione di un’opera grandiosa, il famoso Palazzo Ducale.

Inoltre, città natela di Raffaello, si trova nell’ omonima via al numero 57, la casa dove visse i suoi primi anni di vita affiancato dalla presenza paterna di Giovanni Santi anch’ esso pittore.
Qui si può ammirare un affresco di un giovane Raffaello, oltre che dipinti del padre, gli ambienti e gli arredi della casa dove visse il celebre pittore prima di lasciare Urbino per la volta di Firenze e Roma.

Nel 1508 il Ducato di Montefeltro passò ai Della Rovere.

Un fatto negativo per l’avvenire della città, si registrò nel 1525 quando, la sede della corte fu trasferita a Pesaro.

L’ultimo Duca di Urbino fu Francesco Maria II Della Rovere. Alla morte del Duca, avvenuta nel 1631, Urbino passò nuovamente sotto lo Stato Pontificio.

Uno dei momenti storici più decadenti per la città di Urbino avenne nel periodo Napoleonico con la soppressione di chiese, Istituti religiosi, e il deturpamento del patrimonio artistico

e la deportazione verso Milano della Madonna con Bambino di Piero della Francesca.

Dal 1998 il suo centro storico è divenuto patrimonio dell’ umanità UNESCO.

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